Emiliano Loconsolo ha iniziato a formarsi in canto jazz frequentando, nel 1996-97, i seminari di Sheilah Jordan e Rachel Gould e, nel 1998, accedendo alla Scuola Civica di Jazz di Milano, sotto la guida di Roberta Gambarini, Enrico Intra e Franco Cerri.
Nel 2002, dopo aver ricevuto il Berklee College of Music’s International Best Talent Scholarship, si è trasferito a Boston, negli Stati Uniti, dove ha ottenuto nel 2004 il New England Conservatory Merit Award e dove, nel 2006, ha conseguito il diploma di conservatorio con specializzazione in Jazz Performance. Nel corso degli anni di formazione negli Stati Uniti, ha affinato la tecnica canora e il repertorio con Kevin Mahogany e Mark Murphy, ha perfezionato la dizione inglese ed ha inoltre acquisito competenze in materia arrangiamento per small ensemble e composizione Jazz con Dave Holland, Cecil McBee e Ran Blake.
Affiancando precocemente lo studio con la pratica concertistica, Loconsolo ha maturato una tecnica vocale originale che fonde, con continuità timbrica, il registro di tenore e di controtenore. Ciò gli ha consentito di costruire e ampliare costantemente un vasto repertorio, che spazia dai classici dell’American Songbook a brani di concezione più strumentale di Billy Strayhorn e Charles Mingus, fino ai Contemporary Art Songs.
Loconsolo riesce a dimostrare tutto il suo talento dando vita ad un album mainstream delicato e interessante…”
– Luca Labrini, www.jazzitalia.net, ITALY
Dal 2000 a oggi si è esibito in circa 300 concerti in Italia, USA, Belgio, Giordania e Regno Unito, tra cui Verizon Jazz Stage (Providence, 2007), Theater for the New City (New York, 2007), Teatro Goldoni (Livorno, 2011), The Forge Arts Venue (Londra, 2011), National Music Conservatory (Amman, 2011), Istituto Italiano di Cultura (San Francisco, 2012), Sounds Jazz Club (Bruxelles, 2013), Jazz Visions Festival (Bricherasio TO, 2013), 606 Club (Londra, 2017). Tra i tanti, ha lavorato live e in studio con Michael Baker, Dan Tepfer, Luciano Milanese, Fulvio Chiara, Riccardo Arrighini, Marco Panascia, Fabio Morgera, Bruno Castellucci, John Baboian, Garrison Fewell, Andrea Tofanelli, Nico Gori, Dave O’Higgins.
Dal 2005 in poi ha collaborato con l’icona della jazz avant-garde Irene Aebi intorno alle composizioni inedite di suo marito, Steve Lacy, a partire dall’ anteprima negli Stati Uniti di “Futurities”, una suite di 20 brani nati dalla collaborazione tra Lacy e il leggendario poeta americano Robert Creeley. In qualità di co-fondatore e direttore artistico del progetto multimediale CantinaJazz ha, infine, acquisito solide competenze in materia di organizzazione di eventi musicali.